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DALLA CAI I DATI SUL PRIMO TRIMESTRE 2018

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La CAI, Commissione Adozioni Internazionali ha pubblicato sul proprio sito i dati al 31 marzo. Nel primo trimestre del 2018 sono stati autorizzati all’ingresso in Italia con adozione internazionale, 273 bambini. 118 di essi vengono dall’Europa, 70 dall’Asia, 60 dall’America, 25 dall’Africa. Il 66% di loro –per un totale di 118 bambini- vengono considerati special needs, cioè bambini con bisogni speciali.
Avere dati costantemente aggiornati è dettagliati, è fondamentale per capire come si sta muovendo lo scenario delle adozioni internazionali” commenta il presidente di CIAI Paola Crestani, che prosegue: “Il dato relativo all’aumento della percentuale di bambini special needs, ad esempio, fa comprendere che il quadro generale sta cambiando”. E proprio agli special needs il report della CAI dedica un focus.
Significativo anche il dato relativo all’età: sui 273 minori adottati, 133 hanno un’età compresa fra i 5 e i 9 anni e altri 111 hanno fra gli 1 e i 4 anni: solo 15 i bambini con meno di un anno e 14 quelli con 10 o più anni.
Gli enti che nel primo trimestre hanno realizzato almeno un’adozione sono circa la metà di quelli presenti nell’Albo delle ultime statistiche annuali: 33 su 62.
“Mese per mese – riporta in un articolo Vita.it- numeri sono in crescita: il report della Commissione conta 114 minori adottati a marzo da 88 coppie (1,3 minori in media per coppia), dopo i 67 bambini adottati nel mese di gennaio da 59 coppie e i 92 minori entrati a febbraio, accolti da 77 coppie. Nel primo trimestre 2018 i primi Paesi d’origine sono stati Federazione Russa (45 ingressi), Ungheria (31), India (30), Colombia (30), Bulgaria (17). Dall’Etiopia, che a gennaio 2018 ha approvato una nuova legge che sancisce, di fatto, il blocco delle adozioni internazionali nel paese, sono arrivati nel primo trimestre dell’anno 15 bambini (ottavo paese d’origine), di cui 6 nel mese di marzo.”
La ripresa delle riunioni, la pubblicazione regolare e completa dei dati, le Missioni nei Paesi di provenienza dei bambini, il portale ‘Adozione Trasparente’: sono tutti segnali che dimostrano che la CAI ha finalmente  ripreso a svolgere il ruolo che le compete, quello di regia delle adozioni internazionali. C’è ancora molto da fare, ma il cammino è sicuramente iniziato e pare proprio essere quello giusto” afferma Paola Crestani.
RAPPORTO CAI PRIMO TRIMESTRE 2018

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