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Un giovane su 6 abbandona la scuola: l’emergenza al Sud Italia

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Circolano in questi giorni dati davvero allarmanti sulla dispersione scolastica in Italia, forniti da Svimez – Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno.

Sono ben il 16,6%, al Sud, i cosiddetti Early leaver, giovani tra i 18 e i 24 anni senza titolo di studio o con al massimo la licenza media, contro il 10,4% registrato nel Centro-Nord e una media europea del 9 per cento. 

Un fenomeno che si lega ai territori e alle carenze dei servizi offerti dalle scuole. Banalmente, il tempo pieno: al Sud è solo al 18 %, contro il 48 del resto del Paese. Ma anche, ancora più banalmente, una palestra e spazi aggregativi.

Molte le speranze riposte nel Pnrr, ma è forte il timore che non siano sufficienti a colmare i divari e contrastare dispersione e abbandono scolastico. Una ricerca Svimez in via di pubblicazione rileva infatti che l’investimento del Pnrr sull’istruzione (esclusi gli asili nido) è stato di 903 euro per alunno nella provincia di Milano, dove il tempo pieno è assicurato al 75% dei bambini della primaria, e di soli 725 euro per alunno a Palermo, dove il tempo pieno è al 10%.

Il piano stanzia un miliardo e mezzo di euro contro la dispersione scolastica e interventi di sostegno per 820.000 studenti entro la fine del 2025.

Si punta a ridurre il tasso di abbandono scolastico al 10,2% (oggi 12,7%) entro il 2026.

Rispettare le scadenze e obiettivi è una sfida ardua per molte scuole, che si appoggiano a enti locali per un sostegno organizzativo.

CIAI contro la povertà educativa

Non viene esplicitamente citata la povertà educativa, ma è esattamente questo il fenomeno che traspare dai dati di Svimez.

Il lavoro che CIAI sta portando avanti da tempo sul tema ci rende consapevoli che dietro ai numeri ci sono storie di famiglie con situazioni lavorative precarie, disagi familiari, bambini e bambine che crescono senza l’opportunità di formarsi appieno, di coltivare talenti e passioni.

Sono premesse insidiosissime, che portano all’impossibilità di immaginare il futuro e di investire tempo su sé stessi. E, successivamente, portano alla dispersione e all’abbandono scolastico.

Attraverso i Presidi Educativi, CIAI lavora per contrastare questa dinamica nei territori più complicati del Paese. Tra questi Palermo, dove il Presidio, collocato tra i quartieri Danisinni e Zisa, offre opportunità e supporto a un territorio poverissimo di stimoli per i minori.

Nato come campus estivo nell’estate 2020, come intervento emergenziale per i bambini e le bambine fortemente provati dall’esperienza del lockdown, il Presidio Educativo è diventato un punto di riferimento anche nel corso dell’anno scolastico, grazie anche al supporto decisivo dei fondi dell’8 per Mille della Chiesa Valdese (tutt’oggi partner CIAI anche per il progetto Mano nella Mano, rivolto alle madri migranti e ai loro figli e figlie).

I Presidi offrono sostegno scolastico, supporto psicoemotivo e stimoli artistici e creativi di alto livello. Accompagnano nella crescita i bambini e le bambine più fragili, togliendoli dalla strada e accogliendoli in spazi a misura di bambino, dove socializzare e giocare.

I Presidi Educativi CIAI sono a Palermo, Milano e presto a Bari.

Fonte dati: Linkiesta

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